CLIMI EUROPEI LE CONDIZIONI CLIMATICHE Tre fattori determinanti Le caratteristiche del clima in Europa sono determinate; -in primo luogo, dalla posizione del territorio che si trova tutto o quasi nella zona temperata dell'emisfero settentrionale. -La sua esposizione verso l'Atlantico fa sì che ne vengano profonde influenze, quanto a umidità e adazione mitigatrice sulle temperature, tanto più che le articolazioni costiere e la disposizione dei rilievi, da ovest a est, facilitano la penetrazione nell'interno del continente delle masse d'aria (e anche delle perturbazioni) di origine oceanica. In pratica solo la regione russa e poche altre contrade vicine, nel cuore d'Europa,ne rimangono escluse. -Un terzo fattore del clima europeo è costituito dall'estendersi delle terre emerse nel senso della latitudine (altezza sull'equatore); ciò determina condizioni notevolmente differenti fra le regioni più settentrionali fredde e quelle meridionali, che sul Mediterraneo godono di condizioni assai migliori. Le principali tipologie: il clima sub-polare Interessa il nord dell'Europa anche se le coste della Scandinavia rivolte verso l'Atlantico sono più calde perché esposte alla influenza della Corrente del golfo. Bisogna arrivare alla penisola di Cola e alla parte settentrionale della Russia, con le isole antistanti, o alle cime più alte della Scandinavia e all'interno delI'Islanda, per trovare in Europa, su aree relativamente ristrette, un vero clima sub-polare (o artico). Esso ha temperature molto rigide con soli 3-4 mesi di temperature pari o superiori a 0°. IL clima oceanico Sull'Atlantico settentrionale i venti occidentali e le masse d' aria di origine polare si scontrano con quelle provenienti dai Tropici. Così vi sono frequenti perturbazioni generate da tali scontri, le quali investono da ovest il territorio europeo. Abbondanti sono le precipitazioni. Nel semestre estivo aria fresca e umida di origine atlantica attraversa pure il cuore dell'Europa, arrivando sino alla Russia. Da tutto ciò deriva il clima oceanico che contraddistingue l'Europa occidentale, dal Portogallo settentrionale a Capo Nord: poco accentuati sono i contrasti di temperatura fra inverno, abbastanza mite ed estati, non molto calde. Abbiamo forti venti occidentali e umidità, con elevato numero di giorni piovosi (a Brest, in Francia, più di l80). I climi di transizione Mano a mano poi che si passa all'interno del continente, caratterizzato da climi di transizione, gli inverni si fanno più freddi e l'umidità si riduce, per dar luogo a periodi asciutti più o meno lunghi; il massimo delle piogge corrisponde in genere alla primavera. IL CLIMA CONTINENTALE In inverno la Russia centrale e orientale conosce un periodo asciutto e rigido: infatti le masse d'aria continentali, molto fredde, determinano la formazione di un anticiclone. Si delineano così le caratteristiche del. clima continentale che interessa estesissime aree dell'Europa orientale e centrale. L'alternanza di alte pressioni invernali e di basse pressioni estive oltre a risentire del regime barico della vicina Asia dipende dall'intenso raffreddamento e riscaldamento della superficie continentale, che non gode dell'azione mitigatrice del mare. I contrasti di temperatura fra le stagioni sono assai marcati. le temperature in inverno vanno a diminuire più si va verso est. Le acque dei fiumi e dei laghi gelano. Un innevamento cospicuo si registra solo sulle montagne dell'Europa centrale. Altrove le precipitazioni sono scarse e cadono soprattutto in estate: infatti è questo l'unico periodo in cui le basse pressioni di queste contrade permettono infiltrazioni di aria umida, proveniente da ovest. Tale coincidenza favorisce l'agricoltura, perché le piogge e l'elevata temperatura determinano un rapido sviluppo delle piante. IL CLIMA MEDITERRANEO Estati calde dovute alle alte pressioni di origine sahariana. Abbiamo un periodo asciutto piuttosto lungo, sereno e luminoso, con alte temperature e molte ore di insolazione. Il clima mediterraneo interessa l'Europa meridionale, dalla parte centrale del Portogallo a vari altri lembi del Mar Nero. L'inverno è breve e mite, grazie agli influssi marittimi e al riparo offerto, rispetto al resto del continente, dalle catene montuose che orlano e circondano il bacino mediterraneo. Durante il semestre invernale cade la quasi totalità delle precipitazioni, che non sono in genere abbondanti e che comunque sono concentrate in un numero limitato di giorni (da 50 a 90); raramente sono nevose e sovente assumono la forma di violenti acquazzoni. Venti freddi spirano con facilità da nord, laddove la barriera montuosa non è sufficientemente elevata; la pianura padana e varie aree interne della penisola iberica e di quella balcanica conoscono inverni freddi. Le piogge possono essere violente e subiscono notevoli variazioni quantitative di anno in anno; è evidente che ne possono derivare danni gravi alle attività agricole (poiché: l'olivo è un albero che vive ottimamente in queste condizioni, si parla anche di «clima dell'olivo»). Infine le tre penisole mediterranee mostrano un contrasto netto fra il versante occidentale, esposto all'aria umida proveniente da ovest e ben irrorato, e quello orientale, più riparato e meno piovoso. Microclimi determinati dall'altitudine A seconda della latitudine e della longitudine il clima è poi modificato - qua e là - dall'altitudine, per la presenza di sistemi orografici che determinano particolari climi di montagna. Ne sono interessate - naturalmente per le parti più elevate - soprattutto le grandi catene montuose dell'Europa meridionale e fra esse specialmente le Alpi. Infatti fino a una certa altezza le piogge crescono; molta parte di esse cade in forma nevosa. E naturalmente con l'altezza le temperature, specie quelle estive, diminuiscono (ma in inverno l'altitudine determina un buon soleggiamento quindi fa più caldo rispetto alla pianura).